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La Diabrotica del mais (Diabrotica virgifera virgifera) è un insetto parassita appartenente alla famiglia Chrysomelidae ed è noto per il suo impatto devastante sulle coltivazioni di mais. Nella regione del Po, una delle aree agricole più produttive del Paese, gli agricoltori stanno infatti affrontando una vera e propria emergenza. La presenza di questo parassita ha messo a rischio le coltivazioni di mais, una coltura fondamentale per l'economia zootecnica locale e per l'approvvigionamento alimentare.
Con questo articolo, noi di Corteva Agriscience analizzeremo nel dettaglio le caratteristiche di questo insetto, i danni che provoca alle piante di mais e i trattamenti consigliati per gestire e ridurre l'infestazione.
Come già accennato, la Diabrotica del mais è un coleottero appartenente alla famiglia dei Crisomelidi originario del Nord America. Nei primi anni 90’ è stato importato dalla Serbia, che ha fatto da paese-vettore per il continente Europeo.
Morfologicamente, gli insetti adulti della Diabrotica del mais presentano un corpo allungato di colore giallo-verde con strisce nere longitudinali sulle elitre, e raggiungono una lunghezza di circa 4,5-8,0 mm. Le larve, che sono le fasi più dannose per le coltivazioni, sono di colore bianco con una testa brunastra e possono crescere fino a 10-18 mm di lunghezza.
Il ciclo biologico della Diabrotica comprende quattro stadi di sviluppo: uovo, larva, pupa e adulto.
Le uova vengono deposte nel terreno durante l'estate, inizio autunno e svernano fino alla primavera successiva, quando nel mese di maggio si schiudono in corrispondenza della germinazione del mais. Le larve neonate iniziano subito a nutrirsi delle radici di mais. Dopo circa tre stadi larvali, si trasformano in pupe nel terreno. Gli adulti emergono a metà estate, con un picco di presenza a luglio e agosto, e iniziano a nutrirsi delle foglie, delle sete e delle cariossidi in formazione, completando il ciclo riproduttivo con una nuova generazione di uova.
La Diabrotica del mais causa danni significativi alle coltivazioni del Nord Italia attraverso diversi meccanismi, sia durante la fase larvale che quella adulta.
Le larve della Diabrotica del mais sono particolarmente distruttive poiché si nutrono delle radici delle piante di mais. Questo comportamento alimentare riduce la capacità della pianta di assorbire acqua e nutrienti dal suolo. I sintomi più evidenti di un attacco larvale includono radici spezzate o consumate e l'allettamento delle piante, fenomeno noto come "goosenecking" o “piante a collo d’oca” per la caratteristica curvatura degli stocchi delle piante compromesse. Questo danneggiamento radicale porta a una riduzione della stabilità delle piante, rendendole più suscettibili all’allettamento e potenzialmente meno produttive. Inoltre, la compromissione delle radici riduce l'efficienza della pianta nello sviluppo, nella fotosintesi e nella produzione di biomassa, traducendosi in una significativa perdita di resa.
Gli adulti della Diabrotica del mais, possono essere altrettanto devastanti rispetto alle larve, causando danni diretti e indiretti alle coltivazioni. Gli adulti si nutrono delle foglie, delle sete e delle cariossidi immature. La defogliazione riduce la capacità fotosintetica della pianta, mentre il danneggiamento delle sete compromette la fecondazione delle spighe, con conseguente riduzione del numero e della qualità delle cariossidi. Questo può portare a spighe deformi e a una riduzione complessiva della resa.
Mancata fecondazione dovuta alla rosura delle sete emesse più tardivamente (quelle apicali), che quindi non hanno potuto essere fecondate
Danni provocati dagli adulti di Diabrotica su foglie di mais (Copyright Marlin E.Rice)
Per combattere in maniera efficace l’infestazione da Diabrotica del mais è necessario un approccio integrato che combina diverse strategie di prevenzione e controllo biologico.
La rotazione delle colture rappresenta una delle metodologie per prevenire l'infestazione della Diabrotica del mais. Alternare il mais con altre colture non ospiti, come la soia o il grano, interrompe il ciclo di vita del parassita, riducendo la popolazione delle larve
Un monitoraggio accurato e continuo delle colture è essenziale per individuare tempestivamente la presenza della Diabrotica del mais e valutare l'efficacia delle strategie di controllo adottate.
Infine, l’uso di insetticidi specifici in semina contro le larve oppure in chioma contro gli adulti è spesso necessario per contenere le infestazioni di questo parassita, soprattutto in presenza di forti attacchi. Tra le soluzioni utilizzabili per i trattamenti sovrachioma, vi è l’insetticida Fighter a base di deltametrina.
Tra le strategie vincenti, vi è quella di associare il trattamento adulticida su Diabrotica al trattamento ovo-larvicida contro la piralide. In quest'ottica, nel bollettino settimanale di monitoraggio piralide sono contenute informazioni che permettono ai maiscoltori di individuare il momento più opportuno per intervenire, impiegando miscele di molecole efficaci su entrambi i fitofagi. Una soluzione, ad esempio può essere rappresentata da Clorantraniliprole 18.4% (200 g/l) e Deltametrina 1.5% (15.7 g/l).
In conclusione, la Diabrotica del mais rappresenta una minaccia significativa per le coltivazioni di mais, specialmente nelle regioni del nord Italia. È cruciale adottare strategie integrate di prevenzione e controllo per proteggere i raccolti e garantire la sostenibilità delle pratiche agricole.
Noi di Corteva Agriscience ci impegniamo a supportare gli agricoltori con soluzioni innovative e sostenibili. Il nostro ruolo consulenziale e di assistenza è fondamentale per aiutare gli agricoltori a implementare le migliori pratiche di gestione, assicurando che le loro colture siano protette e produttive; contattaci subito!