Agronomia

Lisciviazione dell'azoto nell'inverno 2024-2025

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Risultati delle analisi del suolo condotte in nord Italia nei primi mesi del 2025 e strategie di gestione ottimale dell'azoto

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Dalle analisi del suolo condotte nel Nord Italia nei primi mesi del 2025, emerge che la quantità di azoto presente ad ettaro varia da 5-40 Kg nel primo metro di suolo. Questo costituisce un problema per le colture in campo per molteplici fattori:

  1. Nelle fasi iniziali lo stentato sviluppo radicale non consente di esplorare il suolo e di acquisire l’azoto presente negli strati sottostanti del terreno.
  2. L’azoto è un nutriente fondamentale per la crescita delle piante, la carenza di quest’elemento può tradursi in uno sviluppo stentato con ingiallimenti fogliari, che incideranno negativamente sulla produttività.
  3. Piante che manifestano carenze di azoto sono più suscettibili a sviluppare malattie e agli stress ambientali.
  4. L’azoto è una parte importante del ciclo dei nutrienti nel suolo. Una sua carenza può influire negativamente sull’assorbimento degli altri elementi.

Relazione tra precipitazioni e lisciviazione di azoto

Le condizioni climatiche, nello specifico le abbondanti piogge che hanno caratterizzato i mesi autunnali 2024 e l’inverno 2025, hanno condizionato le concimazioni azotate applicate in autunno, portando notevoli perdite di azoto per lisciviazione, in accordo con quanto visto dalle analisi del suolo (grafico 1).


Grafico 1: somma delle precipitazioni rilevate dalle centraline meteo Corteva da inizio autunno ad oggi (clicca per ingrandire)

Pertanto, in un area dove sono stati rilevati 600 mm di pioggia, il fattore % di lisciviazione (KI) sarà pari a 72%. In un campo fertilizzato in autunno con 200 Kg/ha di azoto, solo 56 kg saranno ancora disponibili, mentre i rimanenti 144 kg saranno stati lisciviati (200*72%).


Grafico 2: stima del fattore di lisciviazione Kl (clicca per ingrandire)

La strategia Corteva Biologicals

Per fronteggiare questa situazione, la strategia proposta da Corteva Biologicals prevede l'uso combinato di BlueN e Cellerate MoZn

Cellerate MoZn

Logo Cellerate MoZn

Consente di sfruttare al meglio l’azoto disponibile già dalle prime fasi nel terreno, convertendolo in una forma utilizzabile per la pianta, favorendone la crescita radicale e vegetativa.

BlueN

Logo BlueN

Il biostimolante a base di Methylobacterium symbioticum SB23 che rende la pianta in grado di fissare direttamente l’azoto atmosferico nelle foglie. L’azoto fornito in questo modo è totalmente efficiente, non dilavabile e disponibile fino alla fine del ciclo della coltura.