Dal confronto tra la più avanzata ricerca genetica e le richieste di un mercato in continua evoluzione, nasce un’innovativa linea di ricerca e sviluppo che si concentra sui parametri chimici, nutrizionali e fisici più importanti per gli utilizzatori finali della granella di mais Pioneer.
Ogni anno mettiamo alla prova i nostri mais in centinaia di diversi contesti agronomici per valutarne il potenziale produttivo. Inoltre la granella raccolta viene sottoposta ad un’accurata caratterizzazione chimico-nutrizionale, utilizzando gli stessi parametri e la stessa selettività che un trasformatore adotterebbe per valutare l’idoneità di un mais alla propria filiera produttiva.
In questo modo abbiamo la certezza di poter proporre ibridi di mais con altissime rese (quello che il maiscoltore vuole ottenere) e con granelle di particolare qualità (quello che l’industria di trasformazione e gli utilizzatori finali cercano). In definitiva, quindi, ci impegniamo ad aiutare i maiscoltori a migliorare la propria redditività identificando e valorizzando le opportunità offerte dai mercati o individuando nella gamma Pioneer i mais più adatti per gli specifici utilizzi aziendali, come nel caso di mais raccomandati per l’alimentazione di specifici animali da allevamento.
PESO SPECIFICO: valuta la densità del prodotto e la sua idoneità alla macinazione. È il parametro base per chi lavora in filiere zootecniche (specialmente quelle avicole), e per i processi di lavorazione industriale.
TENORE IN PROTEINA: un elevato tenore proteico è determinante per gli usi zootecnici e per l’industria mangimistica.
TENORE IN LIPIDI: rappresentano la parte più energetica della cariosside, con una densità energetica doppia rispetto a quella dell’amido. Un alto tenore lipidico risulta utile per gli usi zootecnici avicoli, bovini e per le lavorazioni industriali del germe.
TENORE IN AMIDO: importante per gli usi zootecnici e per specifiche lavorazioni industriali.
RAPPORTO LINOLEICO/OLEICO: conoscere il rapporto tra i due acidi grassi è importante per indirizzare il prodotto al corretto uso zootecnico. I suinicoltori dovrebbero privilegiare l’impiego di ibridi a basso apporto di acido linoleico rispetto all’acido oleico, in quanto il linoleico possiede un altissimo valore nutrizionale ma viene trasferito nei grassi di deposito e nel prodotto finito, favorendo il processo di irrancidimento. I produttori di ovaiole, al contrario, dovrebbero ricercare un più alto contenuto di acidi poli-insaturi come l’acido linoleico.
COLORE DELLE CARIOSSIDI: è correlato al contenuto in carotenoidi ed antociani. Negli usi zootecnici, ibridi più colorati sono ricercati per l’alimentazione delle ovaiole, rendendo il prodotto finito più rispondente alle richieste del mercato.
COMPATTEZZA DELL’ENDOSPERMA: è correlato alla presenza della frazione vitrea dell’endosperma. Incide significativamente sulla sanità e conservabilità delle granelle. Per la macinazione, granelle compatte consentono di modulare più facilmente la granulometria delle farine prodotte. Negli usi zootecnici la compattezza dell’endosperma consente di ottimizzare l’assorbimento intestinale.